"Una sera con Eduardo" e con Tony Servillo che ieri, a Piazza Roma per il BCT, ha raccontato di De Filippo e del suo modo di intendere il teatro. In tanti ad attenderlo nella penultima serata del BCT (oggi con Pierino e il Lupo al Teatro Romano, la serata finale della quinta edizione del Festival) e l'attesa è stata premiata dalla straordinaria interpretazione di Servillo che ha alternato alla visone di stralci delle più note opere eduardiane la lettura di testi sul drammaturgo, da Domenico Rea a Annamaria Ortese e Enzo Moscato. "Eduardo è Cecov più che Pirandello - nelle sue digressioni- è uno Charlot mediterraneo come dimostrato da SIk Sik l'artefice magico " e poi le già note ma sempre appassionate interpretazioni, ad esempio, di "De Pretore Vincenzo" senza dimenticare testi di Viviani ( sono stanco della solita diatriba tra de Filippo e Viviani, entrambi aspetti dello stesso modo di intendere il teatro), mentre lo schermo rimandava note immagini da Filumena Marturano, Il sindaco del Rione Sanità e anche Peppino Girelli, uno sceneggiato in sei puntate girato per la Rai. "Una scelta di testi - ha spiegato Servillo - che sono sintesi della capacità di Eduardo di costruzione del personaggio, ogni volta che saliva sul palcoscenico la sua interpretazione era talmente grande da "uccidere" la recitazione!" Grande Eduardo De Filippo, sfollato della vita e a casa sua solo sul palcoscenico, capace di pensiero critico anche nei confronti dei grandi del tempo come lo stesso Scarpetta, capace di dialogare anche con la morte che "quando sarà il momento mi verrà incontro e mi dirà: Siete De Filippo? E allora, ora ce ne dobbiamo andare insieme" In fine di serata, Gerardo Carfora, Rettore dell'Università degli Studi del Sannio che ha prodotto l'incontro per UnisannioCultura, ha ringraziato Tony Servillo per il valore della sua interpretazione.
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