Esce per Ensemble Edizioni, “l’assedio”, nuova raccolta poetica di Enza Silvestrini, sul tema della relazione io-altro contestualizzata alla nostra epoca. “l’assedio” è un libro di poesie, ma anche di cronaca dell’animo umano che migra per scelta, istinto o necessità. Ognuno di noi è migrante, la poesia ne diventa la traccia tangibile che attraversa confini, trova porti, segue rotte inedite, sconosciute o programmate. Profughi, ospiti o rifugiati senza tempo. Ieri siamo stati migranti, domani forse ci sposteremo ancora, oggi le frontiere fisiche dei controlli e dei fili spinati si riconoscono anche in quelle dell’esclusione sociale e del rifiuto della relazione con il “diverso da me”. Tutte le poesie della prima parte del libro raccontano il viaggio in mare dal punto di vista dei migranti stessi: lo sgomento di chi il mare lo vede per la prima volta, la paura quando le onde infuriano, la convivenza forzata sulla nave; le attese, le speranze; il dolore di perdere un compagno mentre il mare diventa una bara d’acqua. Che cosa accade quando l’io (inteso come soggetto collettivo) incontra l’altro da sé, cioè il diverso etnicamente o culturalmente? Quali sono le relazioni tra gli esseri umani? “Il libro - spiega l’autrice - cerca di rispondere a questa domanda attraverso la categoria dell’assedio poiché tutta la storia umana è intessuta di assedi. Così l’assedio diventa una metafora di questa relazione: da un lato gli assedianti che vengono dal mare; dall’altro gli assediati chiusi nella loro fortezza per difendersi. A separarli c’è un confine. Ed oggi, nell’età della globalizzazione, dei social e delle nuove tecnologie, dei complessi rapporti geopolitici, l’eterna dialettica tra assediati e assedianti assume significati più ambigui e feroci. Il migrante diventa l’invasore che viene a togliere risorse, diventa l’assediante”. I 42 componimenti de “l’assedio” restituiscono alla poesia il ruolo di voce controcorrente come mezzo per riflettere sul senso dell’umano. Per aiutarci a decifrare la realtà confusa, per scongiurare il naufragio di noi, tutti, migranti. “Il titolo - chiarisce Enza Silvestrini - allude anche all’assedio della parola poetica, all’assedio della lingua che prova a resistere contro sistemi svilenti, contro il linguaggio inautentico che invade il nostro quotidiano”.
l'assedio è una rilettura poetica della relazione io-altro attraverso la categoria dell'assedio, che da millenni segna la storia umana. Nella sua stessa persistenza storica, l’assedio diventa uno schema di questa relazione.
Nel tempo (il nostro) delle nuove tecnologie, della riduzione dell’uomo a consumatore di merci, di complesse condizioni geopolitiche, l’eterna dialettica tra assediati e assedianti si capovolge, assume significati più ambigui e feroci. La raccolta è un movimento in tre tempi. Nella prima parte, dal mare, si compiono i viaggi senza approdi delle moderne migrazioni. Lo sguardo è interno alle vite strette in convivenza serrata e moltiplicato in diversi soggetti logici (io, tu, lui) fino a diventare un unico noi in continuo rapporto con il mare dove tutto si smemora e persino i nomi cadono con un tonfo. Nella seconda, da qui, lo sguardo si sposta. Dai bastioni di una fortezza sempre più vuota si scruta il mare: una massa spuria piena di occhi e attese. Gli assedi storici (da quello di Troia a quello di Cartagine o di Costantinopoli) attraversati in chiave metastorica, le aporie della logica, la figura servo-padrone della fenomenologia hegeliana, la difesa di una sorta di “diritto” al consumo di una piccola parte di mondo contro i valori dell’accoglienza, sono gli elementi essenziali di questa parte.
La terza, diario greco, è un breve viaggio in cerca del proprio io lontano.
Tornando a una radice antica, dove gli Atridi soffiano tra le radici dei cardi, si può forse ritrovare il senso del mare, di quel Mediterraneo splendente che ha unito popoli e mondi.
Enza Silvestrini vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato le raccolte di poesia l’assedio (Ensemble 2021) Controtempo (Oèdipus 2018) e Partenze (prefazione di Marina Giaveri, Manni 2009, premio San Vito al Tagliamento, opera prima); i racconti nei libri d’artista Cavallo Mazzocchi (con tavole serigrafiche di Mimmo Paladino; ilfilodipartenope 2021) e Lido Mappatella (con disegni di Enrico Pulsoni, ilfilodipartenope 2012); la favola in versi Diversi amori (illustrazioni di Barbara Balbi, Iuppiter 2013); il romanzo Sulla soglia di piccole porte (postfazione di Aldo Masullo, Iuppiter 2012, sec. ed.).
Alcuni suoi testi poetici sono stati pubblicati in riviste, tra cui Nuovi Argomenti online, Trame, Colophon, Gustave.
Ha collaborato all’organizzazione di mostre di libri antichi (tra le più recenti Carte, la rappresentazione del mondo da Omero a Mercatore, Museo Archeologico Nazionale di Napoli), incontri di letteratura, letture di poesia. Ha partecipato a convegni, seminari di ricerca internazionali, festival letterari.
Ha collaborato con “Poesia” e altre riviste letterarie
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