Un saggio-spettacolo che sa di speranza e di rivalsa, un ritorno in scena dopo le avventure epiche di una pandemia che interrotto più volte i laboratori teatrali, la voglia di essere protagonisti di un momento di rinascita: tutto questo, ieri, dal palco del Mulino Pacifico per "Studio per un'Iliade". In scena Carlo Maria Berruti, Caterina Conti, Stefania De Nigris, Giuseppe De Rienzo, Antonella La Frazia, Annamaria Marmorale, Nella Ventorino diretti da Antonio Intorcia per una produzione I due della città del sole e Solot. Tutto nasce dalla rilettura dell'Iliade, per molti "riscoperta" e compagnia nei giorni vuoti del Covid, e dalla narrazione che dell'Iliade restituisce Alessandro Baricco; il suo testo letto, riletto, fatto proprio nei sentimenti e nella storia delle storie su quella spiaggia " rotta dalla presenza dell'uomo". E sulla spiaggia in proiezione sul fondo della scena, tra lo sciarbodio delle onde e voli di gabbiani, si sono ascoltate le voci di Ettore, Andromaca, Achille, Agamennone, Elena, Criseide, Crise a raccontare l'angoscia e la crudeltà della guerra, il dolore della sconfitta, l'amara soddisfazione di una vittoria. Storie note e ancora capaci di appassionare, storie che rendono immortali i protagonisti ormai parte dell' immaginario collettivo di chi ancora riesce a trovare risposte in antiche narrazioni. Complimenti, quindi, agli allievi e alle allieve per la capacità di mettersi in gioco e per la capacità di interpretazione e naturalmente a Antonio Intorcia che li ha guidati nel percorso che li ha portati in scena. Intanto da gennaio prossimo riprenderanno i lavori del laboratorio teatrale over 26.
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