Parte all’insegna della risata la rassegna Obiettivo T, ma è una risata amara che lascia il tempo di meditare e capire che in fondo, forse proprio in fondo, in ognuno di noi può ristagnare l’omofobia frutto di educazione sbagliata, di ipocrisia, di necessità di nascondere. “Allegro, ma non troppo”, una produzione Teatro Segreto, che ha inaugurato la nuova rassegna teatrale della Solot al Mulino Pacifico, ha messo in evidenza con ironia, intelligenza e forte impatto i mille contrasti della comunità (che già come definizione sembra ghettizzante) LGBTQI che si allarga nelle sue infinite sottoclassi fino ad arrivare al lunghissimo acronimo LGBTTQQIP2SAA includente ogni possibile sfumatura dell’essere. Infinitamente coinvolgente il protagonista, Lorenzo Balducci, capace di restituire con le parole degli autori Riccardo Pachini e Mariano Lamberti che ne cura la regia, una performance di altissimo livello fatta di parole e immagini, capace di far ridere, emozionare, arrabbiare, meditare un pubblico partecipe e anche stupito a conoscere i nomi di tanti personaggi illustri, alcuni parte integrante della stessa comunità, capaci di trinciare giudizi su chi ai loro occhi appare diverso e non sono mai critiche positive o improntate alla civiltà. Un lungo viaggio, circa 80 minuti di spettacolo senza un attimo di sosta, partito dalla definizione della parola gay, il cui significato di allegro è decisamente in contrapposizione con il senso di umiliazione e le vessazione subite, fino ad arrivare ad analizzare le difficoltà di riconoscersi, di fare coming out, di confessare ciò che dovrebbe essere considerata una normalità e viene vista ancora oggi come una anomalia, una aberrazione o una malattia dalla quale ci si può curare. Nel corso della performance il ricordo di Mario Mieli, tra i massimi fondatori del movimento omosessuale italiano sempre in lotta per la difesa dei diritti gay. Uno spettacolo necessario, coraggioso, intelligente che non risparmia stilettate a nessuno, nemmeno a se stessi (commovente il racconto autobiografico), in aperto contrasto con chi, per esempio, ha affossato il decreto Zan e che ha il grande merito di scuotere le coscienze, anche quelle più aperte. La serata è stata dedicata a Orlando Merenda, 18 anni, che non ha retto gli attacchi bullisti
ALLEGRO, NON TROPPO
Una produzione Teatro Segreto Scritto da Riccardo Pachini e Mariano Lamberti Con Lorenzo Balducci Luci Antonio Grambone Regia di Mariano Lamberti
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