Non è nuova alla riletture dei miti, Marilù Oliva, che aveva già narrato in maniera altra “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” e ci riprova con successo con “L’Eneide di Didone” (Solferino) nel quale fa raccontare alla regina di Cartagine la sua verità sulla fuga di Enea. Ed è un bel raccontare la storia finalmente filtrata da occhi femminili. L’idea parte dal una precisa considerazione, l’impossibilità o almeno l’incredulità di fronte a un suicidio per abbandono dell’uomo amato da parte di una donna cui la vita non aveva risparmiato il coraggio, fondatrice e regina di Cartagine, pronta a difendere il suo popolo. Un’altra possibilità poteva esistere e così Oliva ha immaginato una storia di cui non si può rivelare molto per lasciare la gioia della scoperta nella lettura restituendo dignità a una donna che ha messo in gioco se stessa e la serenità del suo regno. Il libro dal finale in qualche modo giustamente romantico inizia dalla fondazione di Cartagine per testimoniare la forza e l’intraprendenza di Didone che viene restituita in tutta la sua potenza e al contempo le sue fragilità. Si entra nel libro aspettando di leggere il mito già noto con qualche variazione e si viene spiazzati dalle intuizioni dell’autrice che ci presenta Didone in tutt’altra veste rispetto alla narrazione classica e intervalla i capitoli a lei dedicati a quelli in cui le protagoniste sono Giunone, guida di Didone e Venere che protegge Enea. Di quell’amore con l’eroe di Troia resterà solo il grande trasporto verso Ascanio rivelando in Didone una ulteriore sfaccettatura della sua personalità, il desiderio di maternità. Il tutto scritto alla maniera di Marilù Oliva, con una prosa evocativa, potente e basata sulla ricostruzione rigorosa dei tempi e dei fatti dai quali devia per tratteggiare la sua condivisibile ipotesi.
Il libro sarà presentato da Comunicazioni Cultura in collaborazione con Culture e Letture aps con la partecipazione dell’autrice, di Elide Apice, di Marina Caiazzo, di Alda Parrella, il prossimo 25 febbraio alle 18:30 on line sulla pagina FB di Comunicazioni Cultura https://www.facebook.com/profile.php?id=100077687157767
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