Un libro che alterna la malinconia alla rassegnazione e al divertimento, apparentemente leggero, ma ricco di spunti di riflessione, “Solo una canzone “ (Marcos y Marcos) di Roberto Livi ha in sé la piacevolezza di un libro brillante, ma è al contempo triste. Un uomo irrisolto che ha ereditato dai suoi genitori un ristorante che non va più bene (e le pessime recensioni ai suoi piatti surgelati ne sono testimonianza), una moglie che a differenza sua ha studiato ed è paleontologa con la quale le cose non scorrono tranquillamente, il sogno nel cassetto di scrivere una canzone, ma proprio quella che ha già in mente e che all’ascolto faccia accapponare la pelle dai brividi, questo è tutto il mondo del protagonista che in 27 brevi capitoli indaga il suo animo e la sua vita dalla quale esce sconfitto, mentre all’orizzonte si leva una speranza di vita migliore. E sarà solo in quel momento che quella canzone di cui a sera, da solo, osava accennare solo qualche nota, diventa ciò che aveva inseguito per una vita assurgendo a metafora di speranza. Una bella scoperta questo libro la cui narrazione è semplice ed accattivante e conquista il lettore fin dalla prima pagina. “Solo una canzone” è stato proposto al Premio Strega 2022 da Filippo La Porta
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