La casa dei nonni è in vendita e Alessandro torna per un’ultima volta ad affacciarsi sui luoghi della sua infanzia e su quei tetti rissi che per gli anconetani sono il simbolo del manicomio. Un viaggio a ritroso nel tempo questo libro, “Le case dai tetti rossi”, che Alessandro Moscè ha dato alle stampe per Fandango libri e che è anche il viaggio in un passato ancora recente che stigmatizzava i “folli” e li chiudeva in case di cura dal sapore di prigione. E’ di questi “matti”, paranoici, ex prostitute o semplici sbandati che parlano queste parole dense di tristezza e cariche di speranza in un futuro che grazie alla Legge Basaglia si sarebbe ottenuta di lì a poco. Erano gli anni ’70 e sui queI pazzi pesava lo stigma di una società impreparata alla convivenza e sottoposta ancora a false e pregiudizievoli credenze di superstizione. Al piccolo Alessandro era fatto divieto anche solo parlare dei tetti rossi, ma grazie a un amico e al giardiniere del manicomio (capace di curare a modo suo con i fiori), un campo verde in mezzo alla struttura diventa luogo di giochi e di palloni e soprattutto luogo di crescita. Il tempo sedimenta i ricorda ma non li annulla ed ecco che a distanza di anni vengono fuori i racconti tristi dell’uomo giraffa, di Franca ossessionata dai nazisti, del pirata che finirà per innamorarsi, di Adele che ha in mente solo Mussolini, di Giordano e della sua passione per il Napoli. Su tutti il ricordo più grande è quello per il dottor Lazzari che accoglie in pieno le istanze di Basaglia e le applica ai Tetti rossi ridando speranza, fiducia e soprattutto dignità ai tanti ricoverati della cui anima Moscè si fa portavoce sensibile e sincero. “Dovrebbe essere andata più o meno così, come ho potuto desumere dal mio viaggio tra le carte e l’immaginazione. Non tornerà più nulla perché il tempo è invincibile. I degenti di allora non si ridesteranno, resteranno polvere sospesa come fuliggine, senza alcun riguatrdo.Oggi, a dispetto degli anni più bui, sappiamo che non esiste il folle, ma un linguaggio segreto, anche del corpo, un modo discrepante di stare al mondo e esprimersi. Questo linguaggio non lo comprendiamo, ci spaventa, come tutto ciò che non conosciamo e che non ci assomiglia”
Titolo Le case dai tetti rossi Autore: Alessandro Moscè Editore: Fandango Libri Anno edizione: 2022 In commercio dal: 7 aprile 2022 Pagine: 192 p., Brossura EAN: 9788860448262
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