Torre del Greco, Benevento e Roma: in sala l'atteso L'Ardore dei Timidi il nuovo film del regista Antonio Vladimir Marino. “Stavo leggendo un piccolo trafiletto di giornale. A Torino un barbone si lanciava nel fiume per salvare una ragazza sotto lo sguardo dei presenti. Fui molto colpito dalla potenza delle emozioni che poche righe riportavano: dalla volontà di morte alla volontà di salvezza. Il resto è osservazione di scene di vita in strada e nei mezzi pubblici.” Lunedì 2 maggio al Multisala Corallo di Torre del Greco, venerdì 6 maggio al Multisala Gaveli di Benevento e lunedì 9 maggio al Nuovo Cinema Aquila di Roma sono i primi tre appuntamenti dell'atteso lungometraggio: “un affresco che guarda ai timidi, che di solito non sono sotto i riflettori e non fanno notizia - afferma il regista - ma quando vengono colti dai loro ardori seminano dei germogli di vitalità e ci fanno ritrovare la rotta perduta in questo mondo dove spesso ahimè contano solo la forma e l’apparenza e i contenuti hanno scarso peso”. Cinque storie, cinque piccoli universi: Mario, la ragazza, il barbone, la luce, il mare, la collina, Sergio il giornalista, le solitudini di Eugenia, Cristiana e Alessandra, una famiglia che si confronta con la terra, il lavoro e la propria storia. Lelio e Sandra che si scontrano sulla visione di un futuro rivoluzionario. Ambientato nel Sannio, a San Marco dei Cavoti, a Torre del Greco e Napoli L'Ardore dei Timidi possiede uno sguardo lungo, slanciato su un orizzonte – di cui è affrescato il film - che scavalca l'ego: “la timidezza come modestia, consapevolezza dei propri limiti e capacità di ascolto degli altri, in particolare dei più fragili – continua Marino - e dei più esposti, ma la timidezza è anche una forza silenziosa e incisiva. Mi auguro che questo piccolo film trovi un suo pubblico e che dopo la visione possa lasciare qualcosa allo spettatore, dubbi, sensazioni, voglia di modificare un po' la realtà che ci circonda.” Dopo una fortunata carriera dedicata al cortometraggio L'Ardore dei Timidi è il primo lungometraggio di Antonio Vladimir Marino, un cast importante con maestri e visioni ben precisi: “apprezzo molto il finlandese Aki Kaurismäki con la sua filmografia tutta ambientata tra gli strati sociali meno fortunati senza mai cedere al pietismo e il marsigliese Robert Guédiguian, che nei suoi film racconta con maestria il disagio del nostro mondo occidentale. I primi film visti sono quelli di Dino Risi, Monicelli Mario, Luigi Comencini e dà lì il cerchio si è allargato. Amo il cinema russo, in particolare i film di Georgiy Daneliya e Eldar Riazanov”. L'Ardore dei Timidi ha partecipato e ottenuto riconoscimenti a prestigiosi festival: Ischia Film Festival, Inventa un film, Corto e a Capo, Tiburon International Film Festival (San Francisco) è stato realizzato in collaborazione con la Regione Campania, Campania Film Commission, Direzione Generale del Cinema MIC, Nuovo IMAIE e l'Associazione Culturale Massimo Gorki – Napoli. Partecipazione e riconoscimenti: - Ischia Film Festival / 19° edizione – in concorso sezione “Scenari Campani”. - Inventa un film / 21° edizione, Lenola (LT) – in concorso sezione “Oro invisibile “ Premio menzione speciale ( in giuria Enrico Magrelli e Simone Isola ). - Corto e a capo - Premio Mario Puzo - 7ima edizione, Venticano (AV) - Celebrazioni in onore di San Diodoro Martire – San Marco dei Cavoti (BN)
Logline: I timidi cambieranno il mondo, almeno si spera…
SINOSSI
Alle prime luci del mattino una giovane ragazza cammina sul lungofiume. Poco distante un barbone dai tratti raffinati si sta risvegliando nel suo letto fatto di giornali e cartoni e si appresta ad iniziare la sua giornata.
Nei dintorni Mario, imprenditore quarantenne che produce protesi per i seni, sta dando le nuove direttive aziendali a Francesco , il suo fidato braccio destro e capo del personale.
La ragazza fa un passo di danza, rimane sospesa per un attimo e poi si getta nel fiume, i tre uomini si muovono per salvarla , ognuno a modo suo , secondo il proprio istinto e vissuto.
Sergio è un giornalista precario e il suo direttore gli commissiona un insolito pezzo per celebrare l’Unità d’Italia : deve immediatamente andare al reparto nascite dell’Ospedale , aspettare la nascita di un bel bimbo maschio , fargli una foto e dedicargli la prima pagina del giornale per farlo diventare agli occhi di tutti il nuovo italiano che cambierà il nostro paese.
Sergio raggiunge l’Ospedale , incontra un’umanità variegata , ma la ricerca del bambino si rivela più complicata del previsto…
Eugenia, Cristiana ed Alessandra sono tre amiche single sopra i quaranta anni, hanno in realtà poco in comune e si difendono dalla solitudine come possono.
Eugenia è un’avvocato alle prese con coppie separate. Cristiana è insegnante e aspirante scrittrice.
Alessandra è impiegata in un museo, ottiene la tanto agognata promozione e decide di festeggiare portando le amiche in giro per una notte brava che si chiude alla cooperativa Diogene.
Bruno è un ex avvocato, ha lasciato l’attività legale per trasferirsi con la moglie Daniela e i due figli nella casa di famiglia in campagna con ampio terreno a fare il contadino.
Paolo è un manager, dall’aspetto esteriore conserva tutta l’apparenza di un uomo di successo, si è da poco sposato con Anna un’avvenente ragazza dal passato turbolento.
Bruno e Paolo sono fratelli e da qualche anno non si vedono.
Con una macchina di lusso Paolo, accompagnato da Anna, raggiunge Bruno per proporgli di vendere i terreni di famiglia , unico modo per arginare i suoi debiti, ma è un momento delicato perché Daniela è in attesa del terzo figlio…
Lelio e Sandra sono marito e moglie, entrambi insegnanti, lui di letteratura italiana , lei di matematica. Squilla il telefono di casa, è il figlio Emidio , nascosto nel bagno della scuola , che dal cellulare chiede aiuto per un astruso quiz. Lelio, sdegnato , si rifiuta , Sandra risolve rapidamente con l’aiuto di Wilkipedia. Ne nasce un dissidio tra i coniugi che sconvolge la loro giornata e spinge Lelio a metter in pratica una sua piccola rivoluzione personale…
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