Katarina torna per Natale a Bratislava e si trova immersa in ciò da cui era scappata, le incomprensioni con sua madre, una società diversa da come l’aveva immaginata e l’assenza di Eugen, suo marito, che l’ha lasciata. Da qui il racconto in "Divorzio di Velluto" (Feltrinelli di Jana Karsaiová che è un continuo ritorno al passato e a ricordi mai sopiti: le compagne di Università, Viera che vive in Italia e le fa ricordare Barbara, la loro insegnante di italiano e intanto le speranza sfuggono tra le dita e aumenta la voglia di qualcosa di appagante. E’ un perdere le radici, un non ritrovarsi in un mondo che ci appartiene, è estraniante e destabilizzante. Nel fluire dei ricordi, in quel matrimonio forse troppo precoce, affiorano le memorie della vita a Bratislavia sotto il regime comunista, regime autoritario che abolì le feste cattoliche e naturalmente anche il Natale cui la famiglia di Katarina era particolarmente legata. Il ricordo del “divorzio di velluto” che intende la separazione tra Slovacchia e Repubblica Ceca va di pari passo con la separazione di Katarina e Eugen in una narrazione che parla di assenze e di tradimenti, di parole non dette, di rimpianti. Il libro è nella dozzina del premio Strega 2022
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