Un libro che indaga nelle pieghe più profonde della maternità, “Mostruosa maternità” (Perrone editore) nelle quali l’autrice, Romana Petri, ci accompagna narrandoci storie di madri di figli. Oltre ogni retorica sull’eterna bontà della madre e su come questa sia, quasi per dono naturale, incline al sacrificio in difesa de i figli, le storie narrate (che si aprono e si chiudono sul caso Franzoni a Cogne e procedono dal medioevo a ai tempi contemporanei) puntano l’attenzione sulle mille molle di perversione che a volte ghermiscono l’animo di una madre trasformandola in mostro assassino. Cosa spinge una madre a comportarsi in maniera anomala rispetto allo stereotipo comune? Petri non lo spiega ma lascia intendere che insoddisfazione, tristezza, depressione, aspettative mancate, indole siano alla base di un ribaltamento di ruoli che le trasforma in donne senza alcuna empatia per i propri figli al punto che oltre l’abominio della propria violenza, si è a volte disposte a tollerare abusi e violenze sui propri figli da parte di compagni o mariti. Non tutte le storie narrate sono reali, qualcuna è frutto di una fantasia vivida che però non le discosta da tante terribili e incredibili narrazioni di cronaca. Un libro di lettura accattivante che squarcia un velo, quello della perfezione assoluta di una donna solo in quanto madre.
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