C’è magia in questo libro, la magia dei libri da leggere, il loro profumo, le pagine che richiamano chisama leggere. E c’è passione, la passione di chi nel mondo dei libri ha sempre vissuto e per caso e per follia o per coraggio si trova a voler dare una svolta alla sua vita e a ricominciare da quel luogo che è luogo di ricordi. E’ così che Alba Donati apre una libreria in un paesino di 180 anime e lo apre secondo una predisposizione d’amore che la spinge a realizzare piccole grandi cose: un giardino ben curato, un paio di poltrone, delle sedie e poi i tè letterari e le marmellate d’autore e “libraia per un girono” e Festival letterario. Una serie di iniziative che sanno di passione e amore che coinvolgono gli italiani, portano la libreria ad occupare le pagine dei giornali e poco importa se ci troviamo in piena pandemia con le restrizioni ad essa connesse e se il maltempo sembra durare più del dovuto e che poi un incendio dovuto a un cortocircuito distrugge quanto può: grazie al crowfounding e alle persone che si muovono da tutta Italia (e non solo) è sempre una possibilità di ricominciare. Il libro è zeppo di citazioni e di riferimenti a libri e a titoli e autori (il che per una lettrice ossessivo -compulsiva come me è decisamente un piacevole “danno”) e mentre la mia wishing list inesorabilmente si allunga vi invito a leggere questo libro che unisce al racconto dell’oggi il ricordo di storie passate per una narrazione sotto forma di diario (sei mesi di quotidianeità) che sa di speranza e di forza e questa forza, ancora una volta è tutta femminile.
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