Una coppia che fa dell’instabilità la sua cifra, una vita carica di tensioni, distrazioni che causano dolore. Questo in “Le distrazioni” (Harper Collins), ultimo lavoro di Federica De Paolis. La Roma di un giorno di novembre a far da contorno ad una storia che si estende in un solo giorno. Un giorno che basta per fare i conti con un passato da dimenticare, con ricordi intermittenti, con un dolore che sembra solo sopito, con un senso di estraneità al quotidiano che porta Viola a dimenticare suo figlio al parco, complice una ulteriore distrazione di suo marito, Paolo. Un pomeriggio di ricerca, l’ansia che sale e intanto quelle domande che vengono a galla, quelle mille sottigliezze indecifrabili che compongono la vita di Viola mentre suo marito vive il momento più drammatico della sua vita, non solo il bambino che non si trova, ma problemi di assoluta gravità al lavoro che a loro volta si innestano nella terribile vicenda di un incendio di una discarica con tutto ciò che ne può conseguire. Un libro sugli equilibri precari di una coppia, quindi, che ha fatto di tutto per avere un figlio ricorrendo alla procreazione assistita, ma che al momento del dunque si troverà a sentirsi lontana. Viola e Paolo riusciranno a trovare Elia? Cosa succederà a questa coppia tanto problematica? Lo si scoprirà solo nell’ultimo capitolo di un libro che intreccia storie plurime e lo fa con la consueta capacità di Federica De Paolis di avvinghiare il lettore alle sue parole.
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