Una grazia al centro dell’istant-book appena pubblicato da Bruno Menna per i tipi di Iuorio edizioni, una grazia chiesta a quella Madonna delle Grazie alla quale proprio in questi giorni Benevento e non solo sta tributando gli onori nella più sentita delle feste patronali. Il racconto frutto di fantasia, ma dai temi comuni a tanta narrazione orale del passato, ci narra di Agostino, un uomo le cui vicende sono contestualizzate in tempi recenti (si fa accenno anche al lockdown e alla recente pandemia), che è in rapporto quasi simbiotico col bere vino che “fa sangue”, come ripeteva ai suoi commensali. La vita non gli è favorevole e dopo aver perso la moglie resta in assoluta solitudine circondato da amici poco raccomandabili e con l’insostenibile lontananza di figli ormai adulti. Qualcosa, però, lo mette in crisi al punto di decidere di disintossicarsi e superare quell’alcolismo che lo ha messo un po’ ai margini della società, mentre un pensiero gli scava la mente come un tarlo, una promessa non mantenuta, un voto forse, ma non ricorda altro. Il racconto si snoda attraverso una precisa presa di coscienza che porterà Agostino al cospetto della Madonna delle Grazie, di fronte a quella mamma che affonda le radici in religioni antiche e che gli si svelerà il mistero di una promessa mancata e la certezza del perdono. Un racconto, questo di Bruno Menna che porta il lettore in una tradizione tutta beneventana, le cui parti storiche sono state desunte dalla lettura del libro “Le uscite della Madonna delle Grazie” di Davide Fernando Panella, archivista e bibliotecario della Provincia dei Frati minori Sannio-Irpinia, edito da Realtà Sannita. La foto di copertina del libro, che rientra nella collana “Affreschi beneventani”, è di Saverio Minicozzi. Decisamente una lettura adatta a questi giorni di festa in onore della Madonna delle Grazie
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