Anna Cannavò ha solo 11 anni, ma le parole sono per lei calore e poesia. Vive in Sicilia, figlia di quella povertà che impedisce alle parole di volare e dove prova a dire che " provare le emozioni è compito degli artisti", ma anche la parola "artisti", " a casa mia è meglio non dirla". Il caso o chissà cosa le fa vincere un concorso; in palio, in cambio di una letterina, la possibilità di vivere una settimana a Milano con Anna Maria Ortese che di parole si è nutrita è ci ha nutrito. Anna è la protagonista de "Il mistero di Anna", ultimo lavoro di SImona Lo Iacono pubblicato per Neri Pozza. Inizia così la splendida avventura, " la settimana più bella della mia vita", di Anna a Milano, nella sua immensità, nella periferia che è uguale alle altre periferie, del raffozzarsi del desiderio di studiare e di fare delle parole il suo pane quotidiano. Sarà difficile, i suoi genitori hanno deciso per lei e il suo futuro dovrà essere lo stare a servizio in qualche famiglia di denaro e forse di poche parole. Il libro si snoda tra il racconto in prima persona di Anna e un epistolario tra Anna Maia Ortese e una tal signora R. di cui solo alla fine della narrazione si scoprirà l'identità e l'importanza per la protagonista, in una commistione di storie vere (la biografia di Ortese che appare con precisione dalle lettere) e fantasia in cui Simona Lo Iacono si cimenta con estrema perizia. Bello, intenso, carico di speranza, naturalmente ricco di tanti riferimenti culturali riguardo i romanzi, ma anche di un mondo di autori che sono il perno della letteratura italiana, il libro restituisce ai lettori e le lettrici la magnificenza della scrittura e della lettura che rendono possibili mondi altri.
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