Fa rabbia e al contempo infonde ancora speranza leggere “Lidia Poët – la prima avvocata” che Ilaria Iannuzzi e Pasquale Tammaro hanno scritto per le edizioni Le Lucerne. Rabbia per quanto la prima avvocata italiana ha dovuto subire in un mondo tanto maschilista e speranza perché la sua forza e la sua determinazione sono le stesse che si ravvedono in molte donne delle generazioni successive che con la loro autodeterminazione hanno apportato reali cambiamenti ad una società da sempre patriarcale. Supportata dalla famiglia, Lidia Poet si laureò nel 1881 e nel 1883, dopo aver sostenuto brillantemente gli esami per l’iscrizione all’Albo, ne viene ammessa, sebbene qualcuno fosse in disaccordo, per poi vedersi negare l’accesso. Il 18 aprile 1884, infatti, la Cassazione di Torino stabilì in via definitiva che «la donna non può esercitare l’avvocatura», mettendo fine alla carriera di Poët, ma non spegnendo la sua voglia di lottare e intanto si era accesso un animato dibattito sulla questione in cui si contrapposero intellettuali, politici, femministe e gente comune. Era una “donna straordinaria” Lidia Poët, lo afferma nell’introduzione l’avvocata Simona Grabbi, presidente del Consiglio dell’Ordine di Torino e che fosse straordinaria lo testimonia la sua costanza nel rivendicare diritto che fossero per tutte le donne. Merito del libro che nasce da una puntigliosa ricerca storica è quello di aver riportato alla memoria di tanti la figura di una donna che fece della sua vita testimonianza di lotta impegnandosi attivamente, ad esempio, per la realizzazione del programma del Primo Congresso delle donne italiane tenutosi a Roma nel 1908. Dovrà attendere, però, circa 40 anni per potersi riscrivere all’Albo. Era il 1919 quando, finalmente e con colpevole ritardo, la legge permise alle donne di esercitare l’avvocatura.
Il libro è corredato oltre che dalla prefazione dell’avvocata di Simona Grabbi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, da un saggio finale di Clara Bounous, la prima storica ad aver dato avvio alle ricerche sulla figura di Lidia Poët e dagli atti dei processi, le testimonianze di chi partecipò al dibattito e dalla tesi di laura di Lidia Poët dal significativo titolo “Studio sulla condizione della donna rispetto al diritto costituzionale ed al diritto amministrativo nelle elezioni”.
“Lidia Poët – la prima avvocata” verrà presentato a Benevento dall’autrice e dall’autore il prossimo 25 novembre nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Consulta delle donne del Comune di Benevento.
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