E’ dedicata alla luna e ai lunatici la nuova produzione letteraria di Manlio Santanelli pubblicata per Caracò edizioni. Tredici racconti brevi che hanno al centro la varia umanità e che come Santanelli ci ha abituati, sono declinati sul sapiente uso della parola usata spesso come “gioco linguistico”; lo spiega bene Maria Tersa Chialant nella dotta prefazione che accompagna la pubblicazione. Tanta Napoli e tanta napoletanità tra le righe da “E luce fu” che apre la raccolta e che narra della non -fondazione della città per una dimenticanza di “Nostrodio” e della possibilità conseguente data ai napoletani di “acconciare il tutto”. E poi, ancora, la rumorosità dei vicoli di Napoli dalla quale non si può sfuggire in “Il rumore della città”, l’atavico problema delle strade soggette a smottamento in “Il pertuso” con la geniale idea dell’aspirante pompiere, all’invenzione di un lumacodromo nel geniale omonimo racconto in un crescendo di invenzioni linguistiche, di intrecci letterari, di immagini immaginifiche (lascio il gusto della scoperta per gli altriracconti) vi che fanno di Santanelli un genio della scrittura. Le simpatiche illustrazioni declinate nei colori del nero e del rosso sono di Carmine Luino
|