Un giallo con vittime uccise in maniera più che efferata le cui storie che si intrecciano a momenti di vita quotidiana. Un borgo, una città delle donne dove la maggior parte delle amministratrici appartiene al genere femminile, una giovane ispettrice sulle tracce di un serial killer. Questi gli ingredienti di “Le spose sepolte” in cui Marilù Oliva con l’ormai più che nota sapienza della sua penna, ricostruisce una storia di fantasia innestandola nelle tante (riconoscibili) storie di femminicidi che portano alle “spose sepolte”, donne scomparse di cui non si è avuta più notizia. Capitoli brevi e mozzafiato, sapiente capacità di descrivere le atmosfere noir e soprattutto di tenere avvinghiato il lettore alla lettura fino al non prevedibile finale che lascia senza fiato. Parallelamente alla storia portante strettamente legata a quelle della vita dei tanti personaggi, tutti , a loro modo portatori di una verità, la tragica storia che appare, qui e là tra i capitoli, di una bambina alle prese con un destino tanto più grande di lei e chiave di volta nella risoluzione del caso.
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