Verità, paradossi, senso del grottesco a indicare la verità della fine: Ionesco, il poeta dell’assurdo. Questa sera in scena al teatro Comunale di Benevento per la regia di Maurizio Scaparro, eccellente protagonista. Con lui in scena Isabel Russinova, Eudardo Siravo e Gabriella Casali
Un principe, Bérenger, condannato a non essere, due donne, due regine, una rigida e anaffettiva, la Ragione, l’altra dolce e protettiva, il Cuore, a interagire con lui che già malato, morirà prima della fine dell’azione messa in scena, così gli viene annunciato.
Di qui la progressiva presa di coscienza che passa attraverso il senso di angoscia e poi la paura dell’ignoto cui non ci si può sottrarre per la Storia eterna del destino del singolo che è per forza di natura anche destino universale e la devastante percezione che tutto è in deperimento in un tempo breve che dura un’eternità, tutti sottoposti alla legge del destino che è più potente dei dettami di un principe ed è superiore a i desideri degli uomini, l’uomo condannato ad indossare una maschera in cui crede di credere fino ad accettare il suo annullamento nel non essere. Berengèr, re dell'universo sarà costretto a cedere al detino e a lasciar eun mondo in disfacimento. Lo spettacolo, in apertura ufficiale delle attività culturali al Teatro Comunale ( si ricordano i due spettacoli precedentemente rappresentati , "A'pa" e "Il teorema della rana"), segna il ritorno dei benventani (purtroppo ancora troppi posti vuoti in una città che si dice di teatro e di teatri) nel Comunale, vero e proprio gioiello dell'architettura benventana.j
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