“Il mio nuovo amico è un albero!, inizia così “Portami a riveder le stelle” (Tabula Fati) che raccoglie i pensieri e la generosità di Paola Di Gregorio . Generosità espressa nella bella prefazione di Mariaester Graziano quando afferma che “è una poesia che osa il tu, che si rivolge all’alto e che per questo Paola è poetessa molto generosa”. Una poesia intimista e votata alla positività che diventa “Cura dell’anima”e come tale apre confini e spinge a guardare in alto. Una poesia quasi sottovoce che percorre strade che arrivano alla felicità, percepita e meritata. Ed è testimonianza di fede nella “superficie del mare, nella sostanza delle nuvole ; è ricerca di sobrietà e “di occhi per guardare meglio in noi stessi”,e che invita “ a non dover mai disperare” perché” c’è ancora tanta bellezza da ricercare e anche da donare” mentre lancia un monito a chi non si fida e non si emoziona perché “nuoce gravemente alla sua salute” e invita ad abbandonare i sensi di colpa “perché il mago sei tu” e il senso di colpa altro non è che un “invito alla responsabilità. La narrazione poetica si fa racconto in versi di una quotidianità mai banale:”Non mi piace fare colazione mentre parlo con te. Non mi piace mangiare mentre guardo la Tv” e si fa pentimento “ per le volte in cui non ho ascoltato il fruscio del vento” perché “ ho bisogno che mi porti a guardare le stelle, non voglio perdermi le esperienze, quelle più lente e più belle”
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