C’è sparanza e senso di rivalsa in Cuore del Sahel di Djaïli Amadou Amal (Solferino) che già ci aveva raccontato un altrettanto potente storia femminile nel precedente libro, Le impazienti. Faydé ha a deciso di andare a servizio a Maroua, sarà in casa di un fulani e finalmente guadagnerà. Nonostante le rimostranze della madre Kondem che mai avrebbe voluto per sua figlia la sua stessa sorte, è decisa, forte e determinata.
Ed è così che Faydè imapra che “una domestica è solo e sempre una domestica” che deve imparare a convivere con le discriminazioni, che non deve fidarsi di uomini che con il suo stato c’entrano poco, che ci sono ingiustizie sociali contro le quali è quasi impossibile combattere. Un romanzo forte, potente, bello che racconta di una società patriarcale, di sogni distrutti, di donne che si arrendono e spesso non provano nemmeno a cambiare una realtà che è così da secoli. Eppure, se si è capaci si guardare oltre, si potrà trovare in se stesse la possibilità di inventarsi giorni diversi. E la dimostrazione è la stessa autrice, orginaria del Camerun, che a soli 17 anni fu costretta a sposare un cinquantenne riuscendo poo a liberarsi da quelle "catene" e ad affermarsi come scrittrice.
|