L’appuntamento al cinema il giorno di Natale è ancora una tradizione. Certo le piattaforme hanno minato molto la visione del film in sala. In un multisala a Sondrio le persone presenti erano davvero poche, malgrado la forte attrattiva di Avatar.
L’uscita di un film a Natale, così come anche per un libro, dovrebbe essere garanzia di pubblico e di vendite. Mi sono sempre chiesta quali siano le logiche che ne determinino le scelte. Il trio Aldo, Giovanni e Giacomo con il film Il Grande Giorno sono nelle sale dal 22 dicembre. Insieme ad Avatar, Il Grande Giorno è senza dubbio il film di Natale. Ai box Office di questa settimana il confronto è tra il colossal di Cameron, molto atteso, e la commedia italiana caratterizzata sempre da una vena di malinconia. Il trio comico ha abituato il suo pubblico a dare ai personaggi i loro nomi reali, in una sorta di racconti biografici, in ogni film si aggiungono elementi personali capaci di meglio descrivere il trio in modo da creare un legame tangibile con le persone.
Il nuovo lungometraggio è fedele alla struttura narrativa; la prima parte comica, la seconda parte malinconica. Il nucleo della storia è interessante quanto attuale: le fastosità esagerate di un matrimonio la cui organizzazione compiace più le famiglie che la futura ed incerta coppia di sposi. Una location da sogno, un’isola sul Lago Maggiore è il luogo scelto per una tre giorni di festa prima del Grande Giorno, ovvero la celebrazione del matrimonio.
Nulla viene lasciato al caso; dai vini alla musica, addirittura viene ingaggiato Francesco Renga, la torta commissionata alla migliore pasticceria di Vienna, 54 bottiglie di vino di pregio, un cardinale ad officiare il rito nuziale. Le premesse sono decisamente pretenziose, poi l’arrivo della madre della sposa con il suo attuale compagno, è foriero di disastri.
Questa è la parte comica: tra canzoni intonate al pianoforte, la corsa nei sacchi in giardino sotto le stelle, tuffi in piscina dal balcone e disguidi annunciati con una certa frequenza dal titolare dell’agenzia di eventi a cui è stata affidata l’organizzazione del matrimonio. Il ritmo è veloce e simpatico sebbene per certi aspetti scontato, un riecheggiare scene dei loro film precedenti. Gli eventi che si susseguono nella seconda parte sono causati da una notizia inaspettata ed oltremodo sconvolgente perché attraversa le vite di più persone.
Il film corale gode di luminose ambientazioni, un omaggio alla bellezza paesaggistica italiana, di battute simpatiche ma non particolarmente esilaranti, di brevi monologhi un po’ stucchevoli, nel complesso il film è piacevole. Personalmente quello che ho apprezzato di più è la colonna sonora firmata da Brunori SAS, in particolare nel pezzo Figli della Borghesia che descrive questa generazione senza pietà e senza fare sconti, un affresco pungente.
Un film piacevole non imperdibile.
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