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dom 29-01-2023 n.14056, Maria Pia Ciani

IL PRIMO GIORNO DELLA MIA VITA

PER LA SERIE ... TI CONSIGLIO UN FILM


Ma proprio qui dovevamo venire?
In fondo stiamo tutti cercando casa!
È vero, i genitori sono le persone più importanti ma non sempre sono fanno del bene…
Sono un’eterna seconda…

Io non sono simile a te. Io e te siamo uguali”.
Paolo Genovesi ci riporta nelle sale e si resta incollate alla poltrona in silenzio, immerse e rapite dalle immagini suggestive che scorrono sullo schermo.
Sono i dettagli ad attirare l’attenzione: i tulipani di colori diversi arredano il vetusto e datato albergo Colombia, che ospita i protagonisti di questo particolarissimo film corale.

Il motivatore, la ginnasta, la poliziotta, il piccolo youtuber hanno qualcosa in comune. Tony Servillo, il cui personaggio non ha un nome, li accompagna nel vetusto albergo in una serata di pioggia battente.

Dopo La Stranezza, un altro film dove il carisma di Servillo è oggettivo senza essere pervasivo, occupa la scena senza dominarla e come tutti i grandi attori riesce a dimostrare di riuscire ad essere un coprotagonista.
Valerio Mastandrea ha lo stesso sguardo che aveva in The Place, lo stesso turbamento. Margherita Buy solitamente ipocondriaca, è tormentata. La giovane ginnasta, Emma Serraiocco, è l’eterna seconda ed il piccolo Daniele fa lo youtuber suo malgrado.

Cos’è la felicità? Qual è la ricetta per la felicità? Per cosa vale la pena andare avanti?
Paolo Genovesi già in The Place e Perfetti Sconosciuti, si rivela un investigatore dell’animo umano, un indagatore dei sentimenti, delle relazioni.

Affronta con una particolare delicatezza le fragilità del genere umano contemporaneo, vittima e carnefice. Vittima di una contemporaneità che centrifuga i pensieri, fatta di ritmi veloci nell’indifferenza di ciò che conta. Carnefice dei propri pensieri, delle aspettative sociali, dell’aridità dei sentimenti.

Genovesi mette sotto la lente di ingrandimento ancora una volta le relazioni e non fa sconti a quella genitoriale, forse la più inquietante di tutto il film.
Pochisssime le scene luminose ma molto intense, prevale una il chiaroscuro, il blu, il grigio, la sera, il buio…e quel senso di smarrimento dinanzi ad un irrimediabilmente male di vivere.

Il primo giorno della mia vita è un altro film che dimostra quanto sia ottimo lo stato di salute di cui gode il nostro cinema.





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