Berlino come sogno e realizzazione, Berlino al centro della vita di Anna e Tom, due ragazzi della periferia italiana alle prese col desiderio di “perfezioni”. Ragazzi europei simili ai tanti che fuggono le proprie realtà per sconfinare in luoghi sognati. Poi lo spaesamento nonostante il tentativo di radicarsi seguendo le mode e i tempi e contando i like restituiti dai social. Un continuo ondivagare alla ricerca di qualcosa tra sesso che si fa ogni giorno più spento, notti berlinesi e lavori da casa dietro lo schermo di un pc. Anna e Tom sono due creativi, hanno avuto successo, hanno una casa che i loro coetanei potrebbero solo sognare, l’hanno arredata con tutti i criteri di bellezza trasmessi da Instagram e ci vivono arricchendosi di impegni culturali, dalle visite alle mostre trend, al cinema per poi passare alle cene etniche o vegetariane con la cura maniacale di tutto, “le perfezioni”, nell’animo un continuo senso di insoddisfazione, un desiderio a volte represso di ricerca.
Un racconto lungo diviso in quattro periodi: Presente, Imperfetto, Remoto, Futuro e in ognuno il senso di inquietudine di una generazione che si placherà forse, in un ritorno. Una scrittura asettica, senza dialoghi, una sorta di “reportage” su un periodo di vita , con una digressione nel sesso (che ho trovato stucchevole e inutile) per raccontare dell’eterna malinconia di chi non riesce a capire cosa è quel sottile senso di malinconia che accompagna la vita.
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