Se si pensa alla parola “perdita” l’idea è sempre e decisamente quella della morte, perdita estrema e irrevocabile, ma il concetto di perdita è elastico e adattabile a tante idee diverse. La perdita in tutte le sue accezioni è al centro dell’omonima antologia di racconti curata da Rebecca Caggiari che raccoglie le brevi narrazioni del Collettivo Creativo Latino nato dagli insegnamenti diRossana Carturan. “Perdita come senso di vuoto – lo spiega bene la curatrice nella prefazione al testo edito da All Around- come dolore costante e ferreo che non guarda in faccia nessuno” Perdita che non va combattuta o dimenticata, ma va affrontata per essere raccontata. E tante sono le perdite di cui narra il libro che in copertina ha un magnifico acquerello di Rossana Carturan: la perdita dei ricordi e della percezione del proprio essere, la perdita di una amicizia sincera, una amnesia temporanea che disconnette da un mondo in cui non si era apprezzati, la perdita del calore della famiglia che in qualche maniera finisce per sovrapporsi al senso di perdita per una sconfitta sportiva, le assenze che restano presenze, l’assenza dolorosa per una violenza, l’assenza di chi ti amato più di ogni altro al mondo. Eppure da ogni assenza è forte e imponente il senso di giustizia, il desiderio di protendersi ancora alla vita. L’ultimo racconto, però, “Ammissioni dell’epilogo”, è quello in cui la narrazione di Rossana Carturan pone i lettori di fronte alle “Ammissioni dell’epilogo” e all’ineluttabilità “dell’ultimo di tutto” quando “tutto è completo e anche quella lì, quella che vorrebbe continuare a dirsi, deve fermarsi. Tutto è scontato e non ci si salva” Il libro verrà presentato alla Libreria Barbarossa il prossimo 4 novembre nel corso degli incontri con autori e autrici promossi da Culture e Letture aps
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