Quante volte ce lo siamo sentite dire quel “Tu s’ femm’na’!” che precludeva tante campi di azione. Mariangela Cioria e Maria Paglia partono da quell’assunto e ascoltano le donne irpine che si sono raccontate in "Tu s’ femm’na’! L’Irpinia delle donne" (Delta 3 edizioni), un intenso volume che raccoglie testimonianze facilmente contestualizzabili in ogni luogo dell’Italia del sud (e non solo). In una trascrizione che ha rispetto della forma dialettale, le autrici restituiscono ai lettori e alle lettrici le atmosfere di vita quotidiana di qualche decennio fa sullo sfondo dell’Irpinia, e le donne hanno raccontato dei loro travagli, dei loro desideri di emancipazione repressi da un mondo a sfondo maschilista che le voleva mogli e madri e spesso contadine o pastore addette ai lavori più umili di una vita rurale dove non si dava loro spazio nemmeno di sognare. Tu sei femmina era una sorta di imperativo categorico che palesava i “No” che non si aveva bisogno di ribadire ed era un imperativo da trasmettere a tutte le generazioni future di femmine. E’ emozionante leggere storie in qualche maniera castranti, ma lo è ancor di più ascoltare (il libro è dotato di qrcode) le voci di chi quella vita l’ha fatta e a quegli imperativi si è sottoposta qualche volta riuscendo a riscattarsi, il più delle volte arrendendosi con stoica sopportazione. Diviso in tre parti il volume offre un ampio spazio di riflessione a partire dalle “donne stendate”(che vivono a fatica) a cura di Maria Paglia per passare alle testimonianze a cura di Mariangela Cioria e ai contributi della terza parte che raccoglie le testimonianze delle donne irpine e sannite contemporanee. Un libro al femminile per i vari contributi: Luisella Battaglia che ne cura l’introduzione, Maria Raffaella Calabese de Feo per la premessa, Silvia Scola che ne ha scritto la postfazione e loro, le protagoniste, le donne che hanno avuto il coraggio da vendere e si sono raccontate a cuore aperto.
Il libro sarà presentato a Benevento da Culture e Letture in data in via di definizione
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