Chi era la Strèja Culétte e cosa fece di tanto terribile per di essere uccisa in maniera così brutale e simbolica? Lo racconta Gerardo Marucci che per Realtà Sannita ha pubblicato “La Strèja Culétte – Baselice , prima metà del 1900”. La storia è raccontata affrontando una ricerca approfondita e ascoltando i testimoni superstiti, ma soprattutto è recuperata dalla memoria del protagonista che fin da bambino fu colpito dai racconti su questa donna, Antoniamaria di Coletta. Donna povera e ai margini della società, era per i compaesani colpevole di essere uno spirito libero, di avere una mente perspicace e in grado di imparare insegnamenti ritenuti non consoni ad una donna, di essere capace di guarire con le erbe. In qualche modo cavalcò la nomea di strega in un mondo carico di ignoranza e di superstizione perché era il solo modo per rivendicare diritti che la sua povertà non le consentiva. Vittima del suo tempo, il suo assassinio, un femminicidio tra i più brutali, scosse l’opinione pubblica ma non allontanò i dubbi, anzi le certezze, sulla sua capacità di essere vicino al demonio e le stesse accuse ricaddero su sua figlia, costretta a andare via da Baselice per cercare una serenità trovata solo anni dopo. Il libro si apre con la prefazione di Paola Caruso e continua con una serie di racconti che hanno al centro il senso della paura che erano tipici di una certa mentalità non solo a Baselice ma in tutta la società del tempo e offrono uno spaccato di vita vissuta che molti tra i lettori hanno certamente condiviso nel tempo. Poi la narrazione dettagliata dei fatti i cui dialoghi sono resi in dialetto baselicese con traduzioni in italiano per entrare quasi fisicamente nella realtà del racconto e la conclusione di una storia arricchita da esplicativi disegni a matita a cura di Silvia Colucci, che cattura chi legge e si conclude con testimonianze fotografiche su coloro che si resero protagonisti dei fatti. Complimenti all'autore che ha saputo ricostruire una storia entrata quasi nella leggenda restituendo dignità ad una donna "colpevole" solo di essere ed agire fuori dalle righe e dalla moralità del tempo.
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