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dom 25-02-2024 n.14356, Enrico Cavallo

Chi ha il dono di cantare quindi canti

I pinguini imbalsamati alzano la testa, dall'alto si vede meglio


Quello di ieri sera è stata un altro punto fermo posto dalla nostra associazione Culture e Letture con un evento che ha emozionato tutti, protagonisti e comparse, a dimostrazione ancora una volta che per fare le cose belle basta poco.

Il campo in cui cerchiamo di muoverci è difficile, la cultura in genere è cosa che non fa click, e a leggere libri ci pensano solo i soliti "pinguini" (li definiva così gente che ne sa di cose, molto più di me e di tutti noi).

Tra quei pinguini imbalsamati, derisi e a volte ostacolati, ci siamo anche noi dell'Associazione Culture e Letture  APS insieme naturalmente a Teatri e culture che pure fa la sua parte nel panorama cittadino.

Siamo entrati con l'associazione in una libreria che ci ha accolti senza condizionamenti ed ora in quella libreria ci si fa di tutto. Non è più solo una libreria è un club di anime che si trovano bene insieme.

Alcuni di noi sono peggio dei peggiori studenti indisciplinati.
Gli altri, la maggior parte, sono brave persone che si incontrano per il gusto di stare insieme, per fare - tra l'altro : 
1. giochi di società vecchio stampo, di quelli che c'erano quando eravamo bambini senza smartphone ;
2. corso di chitarra, in più di una sessione, con troppo iscritti insieme è impossibile;
3. laboratori di uncinetto (qui i più indisciplinati);
4. incontri con autori di libri SOLO per bambini; n.d.r. gli adulti che si comportano da bambini sono andati via;
5. serate in giallo;
6. serate femministe;
7. libro del mese, uno per ogni mese;
8. all can you read, per riempire borse di libri a costi ridicoli;
9. rileggiamo i classici della lettaratura;
10. il nostro premio strega;
11. la notte dei racconti;
12. m'illumino di meno, con la complicità di rai radio due;
13. yarmborning, con lavori ad uncinetto che poi si distribuiscono per le strade;
14. albero di Pasqua (qui i matti vanno in solluccheri);
15. raccolti di fondi per solidarietà;
16. concelebrazioni storiche (Dante, Pasolini, Calvino, Manzoni, Murgia, Morante ...);
17. laboratori di scrittura creativa; una full immersion solo per autolesionisti conclamati che alla fine pubblicano persino un libro con i loro racconti;
18. tombola di natale;
19. tombola di carnevale, il top dei fuori di testa;
20. parliamo di cinema;
21. scatole della solidarietà a Natale;
22. libro sospeso;
23. presentazioni di libri di scrittori famosi; ma anche di quelli che saranno famosi visto che abbiamo portato sempre fortuna a tutti.

Questa ultima è attività molto particolare, che suscita ilarità, se non avversione, da parte di alcuni osservatori superficiali. Sono convinte, alcune menti eccelse, che perdiamo tempo, che non abbiamo altro, di meglio, da fare.

E' inutile spiegare loro che commentare un libro costringe inevitabilmente a riflettere, esercitare il proprio spirito libero, cosa tutt'altro che di poco conto.

Che sia ben chiaro, però, non è niente di strano; in tutte le epoche ci sono stati eserciti di contemporanei dediti solo a banalità, a frizzi e sollazzi, con costumi disinvolti, scarsa affezione ai momenti dello spirito.

Il canto dell’usignolo è una breve favola che in poche battute chiarisce il meccanismo in cui ci muoviamo.
Un pastore dice all'usignolo (più o meno) ... "perché non canti più?"
L’usignolo risponde "Ma non senti come gracidano forte le rane? Fanno tanto tanto chiasso che ho perso la voglia di cantare. Ma tu le senti? "
"Certo che le sento - risponde il pastore - ma è il tuo silenzio che mi condanna a sentirle.
Chi ha il dono di cantare quindi canti, per non condannare gli altri a sentire solo il gracidare della banalità e della volgarità che ci circonda. C’è tanto chiasso intorno a noi che abbiamo bisogno di un canto di poesia e di umanità."

E questo è.
I social ci spingono verso livelli infimi, sempre più bassi, ci vorrebbero omologare sul nulla.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di poesia e umanità .

A volte ci sembra di combattere contro il vento anche perché per mettere insieme le nostre cose ci vogliono davvero grandi sforzi, grandi capacità e niente nasce per caso.

Ma quando la serata assume i toni che ha assunto ieri sera con Lorenzo Tosa e Nicola Pesce allora capisci che forse stiamo cantando un poco anche noi.
Con sacrificio, dedizione, studio, passione, amore e anche una bella dose di sconsiderata follia, riusciamo ancora a commuoverci a sentir le storie altrui.  E, UDITE UDITE, a far commuovere gli altri con il nostro "niente di che", fatto col cuore.

Ed allora la libreria, la Libreria Barbarossa che secondo alcuni dovrebbe solo vendere i libri, si trasforma in una casa aperta dove tutto è possibile, con esercizio di sentimenti che sembrano sopiti ma che ogni tanto riemergono.
E con una disponibilità senza confronti la nostra libreria - a cui va sempre il nostro ringraziamento, apre le porte per ospitare momenti ed occasioni di sincera socialità.

Non è tutto facile, lo spirito libero di qualcuno a volte diventa troppo libero, e capita pure che chi canta con noi stoni un po' costringendoci ad apportare dei correttivi al coro.

E' la vita che va così, ma noi siamo ben fieri del nostro essere, andiamo avanti pancia in dentro e petto in fuori.
Non siamo in competizione con nessuno, lo ripeto sempre, e se qualcuno prova a fare come noi siamo ben lieti di fargli da esempio.

Alla fine facciamo SOLO nella Libreria Barbarossa, centinaia di eventi all'anno.
E non mancano eventi importanti anche all'esterno, come gli eventi in teatro o i tanti eventi in altri luoghi di aggregazione, anche presso strutture pubbliche che accolgono molto benevolmente le nostre iniziative.

Tutte le nostre attività sono fatte in volontariato, le spese sono limitate al massimo e quasi sempre le affrontiamo di persona, qualche volta grazie a sponsor che ci affiancano.
Ma sempre con attività di professionisti di grande valore, pronti a dare il massimo su tutti i fronti.

Gli autori che presentano i libri con noi escono sempre ben contenti dell'esperienza vissuta, meravigliati dal nostro modo di fare, organizzare e portare a termine gli incontri.
E ci ringraziano, cosa anche questa piuttosto rara, nelle relazioni 4.0 nate con i social, destinate più a competere che offrire.

Ci ringraziano forse per l'umanità che vien fuori nei nostri eventi, vissuti sempre con consapevolezza, senza approssimazioni, con una minuziosa preparazione anche dei dettagli.

E noi ringraziamo gli autori, perchè quando avvertono che la platea li segue con attenzione anche loro si esprimono al meglio possibile e si crea qualcosa di unico in ogni evento che non ha eguali altrove.

Grazie dunque a  Lorenzo Tosa e Nicola Pesce.
Insieme abbiamo mandato in onda un bel canto, con un tocco sincero, autentico, di poesia ed umanità.
E li inseriamo a pieno titolo tra i pinguini imbalsamati, di quelli impenitenti che vanno ancora a testa alta, con buona pace di chi li vorrebbe assopiti in disparte.
E sono di quelli che cantano, benché - a differenza dell'usignolo, cantino a voce bassa, un sussurro appena.
Ma forse basta a evitare il solo gracidare delle rane.






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