DIverse sono le generazioni che si trovano a convivere dividendo spazi e moderne tecnologie, ma se tra i boomer e la generazione X si può ancora trovare qualche punto in comune, il divario diventa impossibile da recuperare tra la generazione X e quelle successive, le prime native digitali, le prime a fare della tecnologia un proprio preciso stile di vita. Lorenzo Marone, stasera al San Vittorino di Benevento, con Davide D’Alò per gli accompagnamenti musicali di “Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato", ha tra il serio e il faceto, analizzato le diverse epoche e le diverse generazioni, accendendo ricordi su un certo tipo di vita, quello tra gli anni ’70 e ’80 i cui usi sembrano ai contemporanei di oggi assolutamente obsoleti. Dal telefono a disco, all’elenco telefonico, dalla musica ascoltata ai cartoni animati, gli anni '80 in particolare si sono caratterizzati per un certo tipo di leggerezza mal coniugata ad una educazione familiare ancora per molti versi rigida.
Realtà del tutto diversa per le generazioni successive decisamente più libere e aperte alle innovazioni delle precedenti.
Uno spettacolo che più che rispondere al canone dello spettacolo in sé è stata una amabile chiacchierata con i presenti coinvolti anche in un gioco di conoscenza sui termini usati dalle generazioni successive ai millennial e dal quale sono usciti sonoramente sconfitti.
Quali sono le principali categorie di generazioni?
I Boomer, attempati ma ancora giovanili, restii ad adottare le nuove tecnologia; la generazione X a metà tra i sentimenti dei boomers e una naturale tendenza alla modernità; i Millennial, nativi digitali perennemente attaccati al loro smartphone; a seguire i giovani e giovanissimi, quasi alieni in un mondo che è in continua trasformazione.
La serata è stata organizzata dalla Libreria Ubik in collaborazione con l’Accademia di Santa Sofia e il Comune di Benevento.
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