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lun 24-06-2024 n.14442, Elide Apice

Il manuale della femminista guastafeste di Sara Ahmed

Per la rubrica Letto per voi

Quanta verità in questo libro appena edito da Fandango, un libro schietto, sincero, che non le manda a dire.
A molte di noi è capitato ( e capita ancora troppo) di non riuscire a contenersi di fronte all’ennesima battuta sessista o all’ennesimo stereotipo e di iniziare arringhe in difesa di un determinato pensiero.
Ecco, è lì che parte immediatamente l’accusa di essere “non solo femminista, ma anche guastafeste”, l’accusa di non riuscire a tacere almeno una volta per evitare discussioni, di non essere ancora una volta omologata al pensiero comune di quel tempo e di quel luogo.
E l’autrice è in ottima compagnia se definisce femministe guastafeste personaggi come Alice Walker, Angela Davis e Claudia Rankine.
Cinque capitoli per dimostrare che è necessario essere guastafeste se si è femministe perché è impossibile passare sopra a certi modi di pensare che se non stigmatizzati diventano sentire comune e portato culturale di tutti e tutte. Acquisire la consapevolezza del proprio femminismo e portarlo avanti nonostante gli stereotipi comuni, questa la chiave di lettura del libro, ma direi della vita, non sentirsi obbligate a sorridere di fronte a battute sessiste “solo perché stiamo scherzando” perché, afferma l’autrice “è solo attraverso l’essere guastafeste che si può sfidare il sentire comune e provare a sovvertire il patriarcato imperante”.
Non solo un saggio, quindi, ma un vero e proprio manuale che spinge a realizzare atti concreti per un libro che è molto coraggioso e necessario.


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