In occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia, il Borgo Sociale di Roccabascerana e la Rete “Sale della Terra” hanno organizzato per venerdì 18 ottobre una giornata dedicata al legame tra arte e salute mentale. “Linguaggi, identità e gruppo: l’arte come cura nella salute mentale” il titolo dell’evento, che si comporrà di due momenti: l’esposizione nei cortili di Palazzo San Domenico della mostra fotografica, realizzata nel corso del laboratorio di fotografia, una delle attività terapeutico-riabilitative del Borgo Sociale di Roccabascerana, e il seminario, nella Sala dell’Assunta di Palazzo San Domenico, sul tema dell’evento. L’evento è promosso dal Borgo Sociale e dalla Rete “Sale della Terra”, con il sostegno della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, e con il patrocinio dell’Università degli Studi del Sannio, dell’IIPG - Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo, dell’OMCeO - Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, dell’Ordine Psicologi Campania, del San Giuseppe Moscati Avellino, del collettivo Ponti di Vista, del Comune di Benevento e del Comune di Roccabascerana Il Borgo Sociale, casa alloggio per persone con disagio psichico, di proprietà del comune di Roccabascerana e affidato alla rete “Sale della Terra”, si trova nel comune di Roccabascerana e accoglie in maniera residenziale e semi-residenziale uomini adulti affetti da psicosi e, alcuni, a cui è stata imposta una misura di sicurezza della libertà vigilata perché considerati socialmente pericolosi. Tra le attività terapeutico-riabilitative della casa alloggio vi è il laboratorio di fotografia, condotto dal fotografo professionista Raffaele Campanelli. L’esperienza che verrà presentata è nata dal dialogo tra casa alloggio, modello psicoanalitico gruppale e arte fotografica. Il lavoro si è avvalso di un setting gruppale e di un set fotografico, che ha avuto la funzione di “palcoscenico” corporeo ed emozionale, per la realizzazione di autoritratti. Attraverso il gioco dell'autoritrarsi si sono create condizioni che hanno consentito ai partecipanti, chiusi in vissuti identitari cristallizzati, non solo nel loro corpo ma anche nei contesti gruppali di cui hanno fatto parte (famiglia, città, istituzioni psichiatriche, carcerarie, REMS, comunità terapeutica, ecc.) di entrare in contatto nel corso dell'esperienza con emozioni antiche o rimosse, di sperimentare attraverso la messa in scena nuove immagini possibili di sé, aprendosi, anche con l'utilizzo del potenziale strumento dell'ironia, ad una conoscenza più ampia dei propri vissuti emotivi e ancorché di accedere, durante incontri di gruppo con l'analista, a momenti di elaborazione e di possibili trasformazioni. Infine, si ritiene di poter effettuare un ulteriore passaggio di elaborazione identitaria per il singolo e per l’istituzione stessa, attraverso l’esposizione pubblica delle foto. Le immagini esposte in un contesto in un luogo differente da quello della comunità terapeutica, come per esempio i cortili dell’Università del Sannio, luogo di cultura e formazione, permettono ad ognuno di guardarsi allo specchio, guardando sé e la propria storia da un punto di vista diverso, da un fotogramma che rimanda non solo una immagine nuova ma che, mentre riduce, come nello specchio donato da Atena, la paura di incontro con ciò che è sconosciuto, restituisce altresì il piacere gratificante di sperimentare-riconoscersi una qualità - capacità artistica e come tale fondamentalmente vitalmente creativa. In conclusione, la cura nella salute mentale integra più modelli, non solo l’approccio bio-psico-sociale, ma anche da discipline quali l’antropologia, la filosofia, la letteratura, la musica e le arti visive. Arte e la salute mentale sono da sempre in dialogo, perché ambiscono a rappresentare, esplorare e comprendere le emozioni, gli affetti, le fragilità e le potenzialità dell’essere umano. L’arte rappresenta un linguaggio universale, che può migliorare la nostra comprensione del funzionamento della mente, delle emozioni e dell’esperienza, nonché un potenziale strumento di supporto e di cura. Di seguito il programma della giornata: 09:00, Saluti iniziali: - Gerardo Canfora, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Sannio; - Clemente Mastella, Sindaco di Benevento; - Giovanni Ianniello, Presidente Ordine dei Medici di Benevento; - Laura Viscusi, Delegata Ordine Psicologi Campania; - Renato Pizzuti, Direttore Sanitario A.O.R.N. Moscati Avellino; - Roberto Del Grosso, sindaco di Roccabascerana - Francesco Giangregorio, Presidente Cooperativa Sociale “Il Melograno”; - Guelfo Margherita, Psicanalista SPI – IPA e Didatta IIPG 09:30, Introduzione: - Angelo Moretti, Presidente Rete Economia Civile “Sale della Terra” 10:00, Percorso espositivo guidato dagli autori delle opere Evocazioni Sonore, “Trasposizione in musica degli effetti dell’acido valproico”, a cura di Vincenzo Tirelli, compositore e OSS Borgo Sociale Roccabascerana 11:00, “Cronache di un incontro tra arte, gruppo e psicanalisi: reportage di un intervento di cura multilivello in una casa alloggio”, a cura di Raffaele Campanelli, Anna Agnese Serenelli, Loredana Vecchi. “Narrazioni, gli ospiti raccontano”, a cura degli ospiti e degli operatori del Borgo Sociale 12:00, “Spazio aperto all’interazione con il pubblico”, domande, riflessioni, condivisioni, grovigli di pensieri in un’atmosfera che oscilla tra frammentazione e fusione 13.30, Pausa Pranzo 14:30, Istituzioni non istituzioni - Proiezione di un frammento del documentario “Lo stato della follia” del Regista Francesco Cordio; - “Il mulino dei pazzi” Michelangelo Fetto, Regista e attore SOLOT – Compagnia Stabile di Teatro di Benevento; - C’erano una volta i “Folletti Lunatici”: il teatro tra gioco e realtà in un servizio di salute mentale, Antonhyla Bosco, attrice - “Che non mi legga chi non ha mai visto la terra commuoversi durante un abbraccio” (L.G. Montero) a cura di Daniel Crescitelli, ballerino e tangoterapista “Istituzioni per la salute mentale tra chiusure e aperture”, interverranno Guelfo Margherita, Massimo Cecili, Angela Lia Valente, Lucia Tretola 16.30, Grande Gruppo, con inclusione partecipativa del pubblico per costruire-decostruire coreografie emotive a cura di Guelfo Margherita Durante la giornata ci sarà la performance pittorica dell’artista Filomena Russo “Autoscatto del noi” 18.00, fine dei lavori e piccolo rinfresco celebrativo con brindisi.
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