Teresa incontra Anna e tra le due, agli antipodi per scelte di vita, si instaura un rapporto di comprensione reciproca.
Teresa è una guardia penitenziaria del carcere femminile di Pozzuoli, Anna in quel carcere sconta la sua condanna dopo aver ucciso il marito violento.
Entrambe sono vittime di violenza e ognuna ne è uscita a modo suo, sacrificando la propria vita per provare a salvare la vita dei figli .
Questo il nocciolo di “Pucundria” l’ultimo lavoro di Maria Rosaria Selo, edito da Marotta e Cafiero, che restituisce a chi legge la capacità di narrare cuore e anima di Maria Rosaria Selo, capace di connettere chi legge ai pensieri delle protagoniste, quasi a far rivivere a tutti e tutte quei giorni di incertezza e di assenza di speranza.
Teresa persegue la giustizia e vorrebbe un mondo migliore soprattutto per sua figlia che non le ha perdonato l’abbandono da parte del padre, Anna ha il dono speciale di sublimare gli odori e di percepirne le note proprie di ogni essere.
Potrebbe essere un talento da esplorare per provare a ricostruire il futuro, per uscire da quella “pucundria” di cui parla il titolo, ossia quella strana malinconia che si fa suadente e invadente per andare incontro ad un futuro in cui poter dimostrare di essere capace di ricominciare,
Una narrazione fatta con la passione di chi quegli spazi li ha vissuti in prima persona, lo spiega bene l’autrice nelle note al libro “nato per un’esigenza di cuore”.
Più volte, infatti , aveva avuto modo di parlare con le detenute del carcere di Pozzuoli durante i laboratori di scrittura tenuti da un’associazione e conoscendo Rosi Selo, possiamo immaginare il grado di empatia, il legame che si è creato, il sentire sulla propria pelle il peso degli errori che obbligano all’espiazione e alla privazione della libertà.
Culture e Letture aps è felice di ospitare l’autrice alla Libreria Barbarossa nel corso di un incontro che si terrà il prossimo 16 novembre
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